giovedì 21 aprile 2011

Arrestati a Brescia assessori leghisti corrotti, la nota di Grazioli


Il vice responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti:

“Personaggi che si macchiano di simili reati devono essere

estromessi dalla politica, per sempre”

Milano – Non tarda ad arrivare la presa di posizione dell’Italia dei Diritti in merito alla vicenda che ha visto trarre in arresto, per tangenti, due assessori leghisti di Castel Mella, nel Bresciano. Secondo gli inquirenti un imprenditore li avrebbe corrotti per costruire un centro commerciale su un terreno con vincolo ambientale.

Sergio Grazioli, vice responsabile per la provincia di Brescia del movimento extraparlamentare, esprime tutto il suo disappunto sull’episodio. Amare le sue constatazioni: “Oggi come ieri, purtroppo, la classe politica è sottoposta al vincolo delle tangenti. I partiti devono prendere le distanze da simili atti”.

Il vice responsabile provinciale bresciano dell’Italia dei Diritti è lapidario: “La corruzione è la tassa occulta che tutta la società paga, in particolare nella nostra zona. Ne fa le spese da una parte la collettività, dall’altra il territorio”.

Grazioli chiede il pugno duro ai partiti: “Laddove viene emessa una condanna, la politica deve far in modo che essa venga rispettata. Personaggi che si macchiano di simili reati devono essere estromessi dalla politica, e non per un numero stabilito di anni, bensì per sempre. Serve un messaggio forte”.

“Non a caso - continua - il governo aveva prospettato la possibilità di un decreto anticorruzione che è fermo in Parlamento, a dimostrazione che ci troviamo di fronte ad una classe politica incapace di reagire e isolare le persone che utilizzano il loro ruolo per trarne un proprio tornaconto”.

Il referente del movimento presieduto da Antonello De Pierro esprime sdegno per la fase di stasi in cui versa la società italiana, e torna a puntare l’indice contro la legge elettorale oggi in vigore: “Il nostro sistema di voto è inconcepibile, la politica è fatta da persone che sono nominate, non elette, e questo pregiudica la qualità della classe dirigente”. L’auspicio dell’Italia dei Diritti è uno: “La legge elettorale deve essere cambiata al più presto, il rappresentante del popolo deve essere scelto dai cittadini, e non dai segretario di partito”.

lunedì 8 novembre 2010

Sgomberata la gru occupata da immigrati in protesta, la solidarietà dell’Italia dei Diritti

Sulla questione sono intervenuti Grazioli e Loverde rispettivamente viceresponsabile della provincia di Brescia e viceresponsabile per l’Immigrazione del movimento

Milano, 8 novembre 2010 – Questa mattina, poco dopo le 6, l’intervento congiunto di carabinieri e polizia, ha portato allo sgombero del presidio di sei immigrati che da sabato 30 ottobre stazionavano, per protesta su una gru all’interno di un cantiere edile nel Bresciano. L’azione non violenta aveva come scopo l’ottenimento del permesso di soggiorno, per il quale, come dichiara il portavoce, i manifestanti hanno già versato i contributi necessari per la richiesta, ma non hanno ancora ricevuto nulla.

“Queste manifestazioni rappresentano una spia, un segnale della disperazione sociale che attraversa il nostro paese.”così a tal riguardo dichiara Sergio Grazioli viceresponsabile per la Provincia di Brescia dell’Italia dei Diritti. “Anche in altre classi sociali è sempre più visibile questa disperazione - continua Grazioli - legata alla perdita del lavoro e alla conseguente disoccupazione. Evidentemente oggi c’è la necessità di un intervento da parte della classe politica teso a risolvere quello che attualmente è il problema sociale che si pone a monte di tutti gli altri, quello del lavoro”.

La situazione paradossale risiede nell’evidenza che i lavoratori immigrati hanno adempiuto tutti i passaggi necessari per inoltrare e ottenere un permesso di soggiorno valido, molti di questi hanno pagato cifre molto alte ai loro datori di lavoro, vere e proprie estorsioni. sulla questione è intervenuto anche Antonino Loverde viceresponsabile per l’Immigrazione dell’Italia dei Diritti: “La sanatoria del 2009 è stata una vera discriminazione nei confronti dei lavoratori immigrati perché rivolta solamente a colf e badanti. Sarebbe stato necessario allargare le tipologie lavorative previste prosegue l’esponente del movimento fondato da Antonello De Pierro –, ponendo un tetto massimo per ognuna. Questi lavoratori si trovano in una duplice difficoltà: versano tangenti ai propri datori di lavoro e se li denunciano possono recuperare la loro quota, ma non ottenere la regolarizzazione. Italia dei Diritti è in prima fila a denunciare questi soprusi ed esprime solidarietà ai lavoratori in difficoltà”.

giovedì 18 marzo 2010

Il sindaco di Coccaglio fonda un gruppo razzista sul web, il commento della Serra


La responsabile per la provincia di Brescia dell’Italia dei Diritti: “I politici spendano le loro energie in tematiche più importanti, nell’interesse dei cittadini”


Brescia - “ Si tratta di un episodio molto triste, siamo di fronte al fallimento di una figura politica che dovrebbe concentrarsi su problemi ben più gravi, negli interessi della maggioranza dei cittadini e non solo di un’ esigua minoranza di essi”. Queste le parole di Marzia Serra, responsabile per la provincia di Brescia dell’Italia dei Diritti, in merito alla nuova caccia all’immigrato promossa da Franco Claretti primo cittadino del Comune di Coccaglio. Questa volta la ‘persecuzione’ avviene a mezzo Internet, il sindaco infatti ha fondato sul social network ‘Facebook’, il gruppo ‘Lega Nord Coccaglio’ interamente dedicato alla lotta contro l’immigrazione. Tra i primi messaggi apparsi in bacheca, slogan che invitano a silurare le barche degli immigrati ed insulti di vario genere. “Bisogna essere molto cauti nella divulgazione di comunicazioni di questo tipo, - spiega la Serra - potrebbero innescarsi disordini non indifferenti e reazioni da parte di masse di immigrati”. Considerando che lo stesso Claretti, nel dicembre scorso, incaricò i vigili urbani di scovare gli extracomunitari casa per casa, l’esponente del movimento guidato da Antonello De Piero conclude: “Sono atti intollerabili, soprattutto da parte dei politici che dovrebbero risolvere problematiche ben più gravi che affliggono la nostra provincia come i disagi del trasporto pubblico, l’inquinamento e la disoccupazione”.